Effimere (2013)

“La vera via passa su una corda, che non è tesa in alto, ma rasoterra. Sembra fatta più per far inciampare che per essere percorsa.” (Aforismi di Zürau)

“Venne data loro la possibilità di scegliere fra diventare re o corrieri del re. Come bambini vollero tutti essere corrieri. Per questo ci sono soltanto corrieri, scorrazzano per il mondo e, poiché di re non ce ne sono, gridano i messaggi ormai privi di senso l’uno all’altro. Volentieri porrebbero fine alla loro miserevole vita, ma non osano farlo per via del giuramento che hanno prestato.” (Aforismi di Zürau)

“Spesso è più sicuro essere in catene che liberi.” (Il processo)

Musiche: Musica tradizionale giavanese, Yodeling austriaco, Frank Sinatra, Louis Armstrong,”CASALINGA” , “Faraualla”, Charles Chaplin, Laurie Anderson, “Diver”, Madeleine Peyroux, Léopold Mozart, “Kardeş Türküler”, David Bowie

Sono queste le effimere? Questa specie di farfalle destinate a bruciarsi nell’ansia di bellezza, di splendore che le avvince? E le scene che seguono sembrano tutte ispirarsi a questa duplicità di tensione verso il bello e ricaduta in una sottile trama di inquietudini: tutto appare mosso, vivace, perfino gioioso, e tutto rivela costantemente un senso di fragilità, di labilità… Così sono i tanti incontri che non si realizzano, che finiscono prima ancora di cominciare, e così sono le partenze destinate a nessun luogo e i ritorni senza un approdo e, forse, senza una memoria: magari con una catena di valige vuote, trascinate a fatica.

Estratto della recensione di Effimere, a cura di Micropolis

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