Tilt (2008)
Tilt
[…] E in questo nuovo spettacolo di Danilo Cremonte, dal titolo (Tilt) elettrico e vagamente intimidatorio, ci sono -accanto a tedeschi, svizzeri, italiani…- degli attori cinesi e marocchini: di popoli, cioè, o etnie o non so come chiamarli, su cui si appunta maggiormente, per una ragione o per l’altra, il pregiudizio (fatti salvi, naturalmente, albanesi, rumeni e rom). Ma è semplicemente la loro presenza lì sulla scena, il loro farci ridere o commuovere, a sciogliere ogni pregiudizio e a svelarne l’insensatezza; e a far superare ogni (residuo) senso di distanza. Così come l’elegante “farfalla” indonesiana (ma è anche vero che sugli indonesiani non pesa, per adesso, nessuna particolare prevenzione) assume su di sé, nel suo volo leggero, un senso di liberazione che è, davvero, di tutti.
Lo spettacolo è trascinante come una partita a flipper, a cui il titolo rimanda. Ci sono momenti di pausa, come una sospensione lirica, dedicati alla riflessione sugli oggetti e sulle possibilità di un loro uso fantastico; ma per lo più il ritmo è molto veloce, scandito su una catena di associazioni o di corrispondenze tra una scena e l’altra, il cui legame è a volte esplicito, chiaro, anche se sempre complesso, e a volte più misterioso, enigmatico. Evidente fino alla denuncia è la descrizione dello stato di smarrimento e di afasia che si nasconde dietro l’apparente trionfo dell’attuale universale comunicazione telefonica, o dietro il ricorso -del tutto ingannevole nella sua pretesa vicaria- all’ausilio tecnico del cosiddetto navigatore: nessuno dirà nulla a nessuno, nessuno incontrerà veramente nessuno.
E su questo scenario di solitudine e di alienazione incombe, nella sua corporeità non solo simbolica, la ‘monnezza che assedia il nostro vivere; fino al punto di rappresentare uno degli incubi più feroci che si possano immaginare: i sacchi neri della spazzatura che si animano, diventano vivi, sullo sfondo di un fuoco metropolitano. Ma tutto ciò non esclude, per fortuna, il gioco, la fantasia benevola di chi nonostante tutto si ostina a voler vivere una vita autentica: come lo spazzino-giocoliere berbero con la sua carriola divenuta magicamente “leggera”. […]
L.C. Micropolis-il manifesto luglio 2008
Attori: Francesco Paolo Albano (Italia); Vincenzo Bonanata (Italia); Claudio Capitini (Italia); Silvia Castellani (Italia); Lena Cresta (Italia); Marcello Cresta (Italia); Zenan Dong (Cina); Qissera El Thirfiarani (Indonesia); Helena Faber (Germania); Lucile Gfeller (Francia); Edmunds Jakovels (Lettonia); Said Latrach (Marocco); Xiaofei Li (Cina); Roberta Marcaccioli (Italia); Angelo Martinisi (Italia); Sara Marzo (Italia); Elvira Mascolo (Italia); Rachid Oussous (Marocco); Enio Pallaracci (Italia); Donatalla Pallotta (Italia); Jessica Patti (Italia); Dafne Pucci (Italia); Rabie Qellal (Marocco); Liupin Shen (Cina); Giulia Sileno (Italia); Doris Theiner (Italia); Enrico Tribbioli (Italia); Cosimo Urselli (Italia); Luwei Xiao (Cina); Erjia Zhang (Cina); Sara Federici (Italia); Kienlee Lim (Malaysia).
Musiche:
Camille Saint Saëns Aquarium
Condhong Raos Monggang
Deng Bai Ying Shuang Shuang Yan
Duke Ellington Saratoga Swing
E. A. Mario S. Lucia Luntana
Einstürzende Neubauten Je t´m
Enrique Chia La Cumparsita
L’orchestre de contrebasses La Plume
Lou-d Cage Il sogno di tardaruca
Miles Davis White
Nora Luca
Regina Carter Don’t explain
Flipper