Quizàs,quizàs,quizàs (2002)
Quizàs,quizàs,quizàs
(…) “un dialogo non è un monologo” viene ripetuto in un crescendo di voci che finisce, però, per vanificare – nella sua incontrollata, disordinata ripetitività – ogni facile illusione al riguardo.
In effetti il dialogo, l’incontro tra umani non sembrerebbe un dato naturale, scontato: è un difficile apprendistato, che passa attraverso mille fallimenti.
Così lo spettacolo presenta un accavallarsi di scene segnate più dall’ambiguità e dalla cattiveria che non da intenti banalmente edificanti. Si arriva persino al cannibalismo, esercitato su una giovane sposa apparsa appena prima in tutto il suo gioioso splendore, da sinistri personaggi che ricordano, per un attimo, i carnefici del Salò-Sade di Pasolini: tutti intenti a gustare il giovane corpo e a vomitare.
Oppure c’è la crudeltà burocratica, sublime nella sua meccanicità insensata e nel vero e proprio feticismo del “modulo da compilare”, che si trasforma in una danza tanto più perfetta nelle sue movenze quanto più è ostile ai problemi e alle sofferenze della gente… Mentre, sullo sfondo, si prendono le impronte digitali a tutti questi migranti, ma stranamente le impronte che restano sono impronte di uccelli (pronti a volare via da una realtà infame?).
E poi ci sono gli amori che, appena nati, finiscono, gli incontri mancati, le occasioni perdute. Perfino i volti vengono negati e cancellati e i corpi diventano marionette, o manichini inerti… E’ vero però che, assistendo allo spettacolo, spesso si ride di gusto, come se la fatica e il disagio di esistere, in cui anche noi spettatori ci rispecchiamo, riuscissero comunque a suggerire un senso vitale irriducibile, una “allegria di naufragi” da cui ripartire, sempre e ogni volta. Come la luce della candela, alla fine, che resiste al buio incombente.
La Nazione 6/9/2002
Attori: Ismail Ait-Mbarek (Marocco); Francesco Paolo Albano (Italia/Taranto); Matteo Maria Angarano (Italia/Bari); Yosuke Araki (Giappone); Andrea Astolfi (Italia/Roma); Leyli Behbahani (Iran); Nicola Bozzini (Svizzera); Silvia Castellani (Italia/Perugia); Nicola Castellini (Italia/Perugia); Arianna Censori (Italia/Ascoli Piceno); Alina D’Amelia (Italia/Roma); Karolien De Ceulaer (Belgio); Nikolin Deskaj (Albania); Sung Hee Gi (Corea del Sud); Markus Grimm (Germania); Kien Lee Lim (Malaysia); Maria Giulia Magrini (Italia/Perugia); Angelo Martinisi (Italia/Caserta); Emilia Mastropierro (Italia/Frosinone); Carla Murgia (Italia/Nuoro); Deborah Rim Moiso (Italia/Asti); Giuseppe Ruocco (Italia/Potenza); Sofia Sacaridu (Grecia); Inka Sachse (Germania); Anniken Sandvik (Norvegia); Ferdinando Scarpino (Australia); Tamsin Stranger (Gran Bretagna); Aresh Vedaee (Italia/Perugia); Taisuke (Black) Wakabayashi (Giappone); Fabio Cappiello (Italia/Napoli); Laura Delsa (Germania).
Musiche:
Vittorio De Sica “Parlami d’amore Mariù” (Bixio & Neri)
Wanda Osiris “Ti parlerò d’amor” (Martinelli/Bracchi)
Trio Lescano “Non dimenticar le mie parole” (Bracchi/D’Anzi)
Banda Europea ”Inno di Mameli” (Novaro/Mameli)
Toto Cutugno “L’italiano” (Minellono/Cutugno)
“Yumeji’s Theme” col. Sonora “In the Mood for Love” (S. Umebayashi)
Orchestra Bailam “Pravo sareshko” (trad.)
Enrique Chia “Quizas, quizas, quizas” (O. Farres)
E. Chia & Tres Palabras “Quizas, quizas, quizas” (O. Farres)
Helmut Lotti “Quizas, quizas, quizas” (O. Farres)
Laurie Anderson “Here with you” (Laurie Anderson)
“Gymnopedie n.4 lento e doloroso” (Eric Satie) A. Queffelec piano
Nat King Cole “Quizas, quizas, quizas” (O. Farres)
“Blue” col. Sonora “In the Mood for Love” (Michael Galasso)
“Yumeji’s Theme” col. Sonora “In the Mood for Love” (S. Umebayashi)